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BORSA.
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BORSA.
Definiz: Sost. femm. Sacchetto di cuoio o d'altro, di varie foggie, per uso di tener danaro.
Dal grec. βυρσα βύρσα, pelle. –
Esempio: Dant. Inf. 17: In una borsa gialla vidi azzurro.
Esempio: E Dant. Parad. 16: L'oltracotata schiatta che s'indraca Dietro a chi fugge, ed a chi mostra il dente O ver la borsa com'agnel si placa.
Esempio: Vill. G. 549: E tutti [que' denari] uscirono delle borse de' Fiorentini.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 80: Come se io non avessi delle borse e delle cintole, mi mandò una borsa ed una cintola.
Esempio: Tass. Lett. 3, 116: Aspetto di costà qualche scudo, perchè la borsa ne la quale innanzi a le feste erano pochi danari, oggi è vuota affatto.
Definiz: § I. E per Danaro, Facoltà. –
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. 101: Non trovando il danaro per incominciare la fabbrica, fece con la sua borsa ogni spesa.
Esempio: E Baldin. Vit. Brunell. 208: Avanti che provvedimento nessuno vi si facessi di danari, Stoldo di sua borsa provvide ogni cosa.
Esempio: Instr. Cancell. 3, 70: Per tutti quei comuni e luoghi, che hanno entrate, o che son soliti con la borsa del pubblico provvedere di mobili e masserizie i palazzi de' rettori.... tengano i medesimi cancellieri due altri libri.
Esempio: Red. Lett. 1, 225: Io stesso di mia propria borsa gli ho dati degli aiuti di costa più volte.
Definiz: § II. Pregio della borsa, trovasi usato figuratam. per Liberalità. –
Esempio: Dant. Purg. 8: Ed io vi giuro, s'io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada.
Definiz: § III. Borsa, dicesi anche quella Sacchettina elegante dove le Signore portano il fazzoletto o simili oggetti.
Definiz: § IV. E per Piccola custodia, fatta a somiglianza di una borsa da tenervi checchessia. –
Esempio: Cap. Comp. Orsam. 1, 6: Anche ordiniamo e fermiamo, che i capitani siano tenuti e debbiano le chiavi de le casse.... metterle in una borsa di cuoio, e suggellinsi col suggello del preposto.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 40: Quando son ben secchi [gli azzurri], secondo le partite che hai, secondo le alluoga in cuoro, o in vesciche, o in borsa.
Esempio: E Cennin. Tratt. Pitt. appr.: Quando il truovi asciutto, mettilo in cuoro o in borsa, e lascialo godere.
Definiz: § V. Borsa è pur detto Quel sacro arredo di forma quadrata, fatto di due cartoni insieme congiunti da tre lati e ricoperto di drappo, nel quale si tiene il corporale. –
Esempio: Cap. Comp. Discipl. Sien. 121: Tre borse verdi e triste, da corporali, di seta.
Esempio: Buomm. Verg. 30: Nel mezzo della mensa il calice con patena, palla, purificatoio, e borsa entrovi il corporale.
Esempio: Casott. Mem. Impr. 282: Pianeta nera di dommasco a fiori d'oro, con borsa e velo.
Esempio: Cerracch. Dubb. Rubr. 1, 198: Indi rizzatosi [il sacerdote] sale all'altare, e collocato il calice nel lato del vangelo, avanti di cavar dalla borsa 'l corporale, genuflette.
Definiz: § VI. E per Quel sacchetto dove si pongono le polizze coi nomi delle persone che debbono a sorte conseguire un ufficio, un beneficio e simili. –
Esempio: Morell. Cron. 338: Fecesi questo primo ufficio a mano, e dipoi se ne fe' borsa.
Esempio: Varch. Stor. 1, 187: I Signori erano obbligati, sotto le medesime pene, fare il giorno seguente trarre di due borse (nelle quali erano imborsati tutti gli ottanta....) quaranta uomini.
Esempio: Dav. Tac. 2, 153: Borsa e sorte non discerner bontadi.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 2: Veniva per conseguenza [la famiglia] a rimaner fuori delle borse.
Definiz: § VII. Onde il modo Esser nelle borse, a significare che uno corre qualche ventura o sorte.
Definiz: § VIII. Prendesi anche per il Complesso delle polizze coi nomi di coloro, che sono imborsati a fine di trarne magistrati, ufficiali ec.; onde i modi Fare le borse, Rinnovare le borse e simili. –
Esempio: Varch. Stor. 2, 433: Prima che si desse principio allo squittino, s'era per sei uomini eletti dalla balía riformata la Mercatanzia, con nuova rimborsazione de' sei, e rinnovata la borsa de' ricorsi.
Definiz: § IX. Onde Fare a borsa finita, vale Tirar su di tempo in tempo le polizze coi nomi fin che ce ne sono, senza rimborsare gli estratti.
Definiz: § X. Borsa figuratam. per Enfiato, Saccaia; onde il modo Far borsa per Gonfiarsi, empiendosi di materia corrotta, che anche dicesi Far sacco. –
Esempio: S. Ag. C. D.: Avea fatto borsa in luogo nascoso, sicchè non se n'erano accorti i medici.
Esempio: E S. Ag. C. D. appr.: Volle che, presente questo Alessandrino, aprissono, tagliando coloro, questa borsa.
Definiz: § XI. Borsa per lo Scroto o Ripostiglio dei testicoli. –
Esempio: Benciv. Cur. Malatt. volg.: Acqua fermata nella borsa, e vi nuotano i testicoli.
Definiz: § XII. Borsa, termine di Botanica. Così chiamasi quel calice proprio dei funghi, che a guisa di borsa o sacco gli veste prima del loro sviluppo.
Definiz: § XIII. Avere in borsa, detto più specialmente di danari, significa Esser sicuri di averli, di ottenerli, e simile. Più comunemente Averli in tasca avere in tasca dei denari. –
Esempio: Albizz. R. Commiss. 36: Hanno trovati certi loro cittadini, i quali dicono che questo primo pagamento che vogliano fare di novembre e di dicembre prossimi, rimetteranno a' vostri mercatanti in Firenze la somma predetta di marzo d'ora; sì che potrete dire d'avergli in borsa.
Definiz: § XIV. Aver la borsa piena, vale Aver molti danari, Esser molto ricco. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 190: Era non men buono investigatore di chi piena aveva la borsa, che di chi di scemo nella fede sentisse.
Definiz: § XV. Aver buona borsa, e anche semplicemente Aver borsa, dicesi di chi è danaroso. –
Esempio: Petr. Rim. G. 366: Or tu m'intendi, Sicuramente spendi. I' non ho borsa.
Definiz: § XVI. Buona borsa, dicesi assolutamente di chi è ricco. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 165: Giunto a Melano, dov'erano le buone borse ec.
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 262: Diede buono ordine alle piazze de' mercati pubblici, che stessero larghe e doviziose, nè fusse in potere di poche e buone borse con le loro endiche alzare i pregj a loro piacere.
Definiz: § XVII. Far borsa e Fare una borsa, dicesi del Mettere insieme il danaro che fanno più persone per uso comune. Oggi più comunemente Far cassa. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 235: Avvenne per caso che Giovanni Ducci, il Testa e Piero di Lippo, faccendosi una vitella grassissima e bella, feciono borsa, e comperarono il ventre per mangiarlo la seguente domenica a cena.
Esempio: Cellin. Vit. 217: Noi avevamo fatto una borsa, la quale era tocca a spendere a me. Desinato che noi avemmo, io detti parecchi danari della borsa della compagnia a quella guida.
Esempio: Dat. Giul. Piac. Piatt. 90: Venne in pensiero al Corsi ed al Gianfigliazzi di liberare i prigioni che erano per debito in quella carcere; e chiamato il Potestà, e chiestogliene buona licenza, e fatto tra essi borsa, pagarono i debiti de' prigioni.
Definiz: § XVIII. Far borsa, vale anche Accumular danari, Divenir ricco. –
Esempio: Saccent. Rim. 1, 111: Potrei, credete a me, starmene in ozio Come tant'altri ch'hanno fatto borsa.
Definiz: § XIX. Metterci di borsa, vale Rimetterci del suo, Scapitarci; che anche dicesi Metterci di tasca. –
Esempio: Sassett. Lett. 100: Io non ci aveva però messo niente di borsa.
Definiz: § XX. Metter mano alla borsa, vale Ricorrere al proprio denaro per far checchessia. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 237: È bisognato che mettiamo mano alla borsa, e rivestiamo noi e i nostri servitori.
Definiz: § XXI. Munger altrui la borsa, vale Cavargli di sotto i danari.
Definiz: § XXII. Ripulire, Asciugare altrui la borsa, vale Togliere altrui per frode o per astuzia tutti i danari che ha. –
Esempio: Monet. Poes. 2: Con avara impertinenza E testamenti e borse ripulite.
Definiz: § XXIII. Dicesi familiarmente che la borsa suona, a significare che si ha in borsa molti danari. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 29: Questa è una borsa, e questa borsa suona.
Definiz: § XXIV. Tenere la borsa stretta, e anche Avere il granchio alla borsa, vale Essere avaro. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 212: Non solamente in onorare altrui teneva la borsa stretta, ma nelle cose opportune alla sua propria persona.
Definiz: § XXVI. Toccar uno nella borsa, vale Domandargli denaro, cioè la cosa di cui è più geloso; per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore Se lo toccate nella borsa, vi si farà nemico.